domenica 17 maggio 2009

happy birthday

La Costituzione della Norvegia fu firmata a Eidsvoll il 17 maggio 1814, dichiarando la Norvegia nazione indipendente.
La celebrazione di questo giorno iniziò spontaneamente per lo più tra gli studenti negli anni successivi, e per qualche anno il re fu riluttante a permettere le celebrazioni. Per un paio di anni durante gli Anni 1820 il re Jean-Baptiste Jules Bernadotte la proibì, poiché pensava che i festeggiamenti fossero una specie di protesta e di mancanza di riguardo - quasi una rivolta. L'attitudine del re cambiò dopo la Torvslaget nel 1829, un incidente che provocò commozione al re così che permise di festeggiare il Giorno della Costituzione. Solo nel 1833 tutta la popolazione iniziò a festeggiare pubblicamente per ricordare quel giorno. Quell'anno, la celebrazione ufficiale iniziò presso il monumento del vecchio politico Christian Krogh, conosciuto per aver fermato l'accentramento del potere nelle mani del Re. Il discorso fu tenuto da Henrik Wergeland, considerato una spia svedese, mandato dallo stesso Re.
Dopo il 1864 questa ricorrenza fu festeggiata in modo più stabile e fu organizzata la prima sfilata dei bambini a Christiania, mentre le bambine sfilarono lungo un percorso diverso. L'iniziativa fu presa da Bjørnstjerne Bjørnson, sebbene Wergeland organizzò la prima sfilata dei bambini nota a Eidsvoll intorno al 1820.
Per coincidenza storica, la seconda guerra mondiale finì in Norvegia solo nove giorni prima del Giorno della Costituzione di quell'anno, l'8 maggio 1945, quando gli occupanti tedeschi si arresero. Sebbene il Giorno della Liberazione sia una festa ufficiale nazionale, non è vacanza e non è ampiamente festeggiata.
Un nuovo e più ampio significato è stato invece inserito nella celebrazione dell'indipendenza norvegese del 17 maggio. Infatti la festa, che originariamente si focalizzava sulla costituzione norvegese, dopo il 1905 celebra anche la famiglia reale.


Sfilata dei bambini davanti al Palazzo reale di Oslo.

I bambini della scuola d'infanzia che sfilano.
Un aspetto importante della festa della costituzione norvegese è la sua natura assolutamente non militare. In tutta la Norvegia, le sfilate dei bambini con molte bandiere norvegesi formano l'elemento centrale della festa. Ogni circolo scolastico elementare organizza la sua sfilata con bande delle scuole. La sfilata porta i bambini attraverso le cittadine, spesso con fermate presso le case dei cittadini anziani, dei memoriali di guerra, ecc. La sfilata più lunga è a Oslo, dove un centinaio di migliaia di persone attraversano il centro per partecipare alle principali feste. È trasmessa tutti gli anni alla televisione, con commenti sui costumi, sugli striscioni, ecc. insieme a servizi sui festeggiamenti in tutta la nazione. La sfilata di Oslo include un centinaio di scuole e bande, e sfila davanti al palazzo reale dove viene salutata dalla famiglia reale, affacciata al balcone principale.
La tipica sfilata dei bambini di una scuola consiste in qualche scolaro tra i più anziani che porta la bandiera ufficiale della scola, seguiti da altri bambini che portano le bandiere norvegesi di dimensione standard e dalla banda della scuola. Dopo la banda sfilano gli altri scolari, spesso in ordine crescente di età, con bandierine norvegesi e striscioni fatti da ogni classe. Spesso sono invitate anche le scuole d'infanzia vicine. Spesso gli spettatori si uniscono alla sfilata e seguono i bambini di ritorno a scuola. Nelle cittadine la sfilata può fermarsi presso siti particolari lungo il percorso, ad esempio case di cura o memoriali di guerra. A Oslo la sfilata si ferma presso il palazzo reale, mentre Skagum, la casa del principe, è una fermata tradizionale per le sfilate di Asker.
Durante la sfilata una banda suona e i bambini intonano canti sulla celebrazione della festa nazionale. La sfilata si conclude con il canto dell'inno nazionale "Ja, vi elsker dette landet" (generalmente i versi 1, 2 e 8), e dell'inno reale "Kongesangen".
Oltre alle bandiere, le persone portano coccarde rosse, bianche e blu. Sebbene sia una tradizione di lungo corso, è diventato sempre più popolare che gli uomini, le donne e i bambini indossino il costume tradizionale, detto bunad. I bambini inoltre fanno molto rumore urlando "Urrà", cantando, fischiando e agitando percussioni.
Oltre alle sfilate dei bambini, ci sono sfilate per il pubblico, a cui ogni cittadino può partecipare. Esse sono organizzate da bande e spesso dagli scout e guide locali, dai cori locali, ecc. Sono tenute il mattino presto o il pomeriggio, prima o dopo le sfilate delle scuole.
Tutte le sfilate iniziano o finiscono con discorsi, che possono essere tenuti sia dagli adulti sia dai bambini. Dopo le sfilate, ci sono giochi per i bambini e spesso sono consumati molti gelati, caramelle, dolci e pølse (hotdogs).

mercoledì 22 aprile 2009

idee... di cacca

Un nuovo tipo di biocombustibile inesauribile, a basso costo e basso impatto ambientale sta per essere adottato in Norvegia: deriva dai rifiuti solidi umani. E non puzza!
(Alessandro Bolla, 20 aprile 2009)

Un nuovo progetto sviluppato in Norvegia rivoluzionerà il mondo dei biocarburanti: dal 2010 inizieranno a circolare per le strade di Oslo degli autobus alimentati a biometano di produzione… umana. Ole Jakob Johansen, responsabile del progetto ha recentemente messo a punto un procedimento grazie al quale è possibile ottenere metano dalla fermentazione dei detriti solidi recuperati dalle fognature.

Giacimenti umani. Ciascuno di noi, andando in bagno, produce ogni anno l’equivalente di otto litri di diesel. Per una città come Milano, che ospita 1.300.000 abitanti, significa una produzione annua di 10,4 milioni di litri di carburante, sufficienti a far lavorare 300 autobus per 100.000 km l’uno, ma con un impatto ambientale molto più contenuto: il biometano infatti è neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2, rilascia il 78% in meno di nitrati e il 98% in meno di polveri sottili rispetto al gasolio fossile. Per non parlare del prezzo, che compresi i costi di produzione potrebbe essere del 30-40% più basso rispetto a quello del diesel. Mangiare per fare il pieno. A differenza dei comuni biocarburanti ottenuti dalla fermentazione dei cereali, il biometano non impatta sulla produzione mondiale di cibo, risolvendo non pochi problemi di natura economica ed etica. La città di Oslo conta di mettere in servizio circa 350 autobus alimentati a biometano entro la fine del 2010. E per la puzza? Gli esperti affermano che non si sente assolutamente niente. Sarà vero? Non resta che attendere… naso al vento.

(PS: nella foto, con non poca nostalgia, potete vedere il MIO pullman di ogni giorno fermo al capolinea, ovvero alla stazione di Nydalen della metro)

venerdì 3 aprile 2009

straniera ma non troppo

è successa una cosa strana mentre ero a Oslo. Purtroppo non avevo nè tempo nè necessità di studiare il Norvegese ed ho sempre comunicato in Inglese. Ho imparato giusto qualche parola ma, in tutto, si contano sulle dita di una mano. Beh, quando sono andata a Stoccolma ho avuto a che fare nuovamente con una lingua straniera ma, per assurdo, più straniera dell'altra. Senza accorgermene, dopo soli 3 mesi, avevo incorporato in parte quella lingua così difficile com'è il Norvegese, con il suo mix di Inglese e Tedesco. Avevo anche imparato a fare la spesa capendo più o meno quello che stavo comprando... a parte quella volta che comprai un patè di pesce scambiandolo per formaggio, ma quella è un'altra storia.

domenica 29 marzo 2009

Italians do it better

Quando ieri ho detto che avevo nostalgia di arrampicarmi sul tetto del Teatro dell'Opera, giuro che non avevo in mente niente di illegale. E no, non sono nemmeno Cat Woman. E' proprio che sul tetto ci si arriva comodamente (...oddio, punti di vista...) a piedi grazie a "una enorme rampa, “tappeto”, che percorre l’edificio dalla base, sulle rive del fiordo, fino a trasformarsi nella sua copertura, la cui superficie orizzontale e leggermente inclinata, si relaziona al paesaggio circostante."

Da lontano le persone sembrano tante formichine in processione che puntano alla vetta per vedere il mare. E chi avrà mai fornito lo splendido marmo bianco che costituisce il tutto?? Ma proprio noi!! Il marmo di carrara è sicuramente famoso ma, a quanto pare, mai come la fama che precede gli Italiani all'estero. Quando infatti giunsero le casse con il marmo, i poveri Norvegesi credettero di essere stati fregati. "Vatti a fidare di quelli lì" avranno pensato "invece del marmo bianco ce l'hanno mandato giallo!".
Ma cari i miei Vichinghi... avete provato a passarci una spugnetta sopra??
Fortunatamente qualcuno ci ha pensato e, dopo il lavaggio, il bianco è diventato splendente. Così splendente che nei giorni di sole dà quasi fastidio starci sopra! Dopo la prima visita al teatro ho dovuto comprare gli occhiali da sole (che avevo ovviamente lasciato a Torino convinta che ad Agosto in Norvegia ci fosse già quasi la neve...).
Purtroppo non ho potuto portare i miei amici sul tetto poichè questo viene chiuso quando la temperatura inizia ad essere troppo bassa ed aumenta il rischio di ghiaccio... vorra dire che dovrò riportarli con me quando deciderò di tornarci!

sabato 28 marzo 2009

maybe

A volte basta poco per ripartire. Come quando da piccola preghi tuo papà di darti una spinta forte sull'altalena e poi vai avanti ore solo dondolando avanti e indietro. E così è successo, ho scoperto che questo blog da poco in realtà ha dei fans. Ho scoperto che c'è gente come me che ama leggere le esperienze reali di gente come lei. Meglio di qualsiasi guida turistica scritta e pubblicata.
E poi, si è riaperta una piccola finestra su Oslo. Perchè nella vita certe cose sembrano proprio destinate ad andare in un certo modo. [...]
E da quando mi frulla questo pensiero in testa, già riassaporo il caffè di Deli de Luca, i wafel comprati dai banchetti per strada e il salmone dal gusto squisito. Già mi rivedo a girovagare per Vigeland Park e ad arrampicarmi sul tetto del teatro dell'Opera. E poi un giro per la via centrale fino alla stazione, prendere la metro e farmi cullare fino a Bjolsen dove scenderei solo per passeggiare lungo il fiume, fino a quel posto che, una volta, ho chiamato casa.

giovedì 29 gennaio 2009

one month later

back to the real life
l'erasmus è finito da un mese. Il rientro alla vita di tutti i giorni non è per niente facile ma a poco a poco si ritorna alla normalità e alla routine. A volte mi sembra di non essere mai andata via. A volte, invece, ho dei flash della mia vita norvegese e mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere da sola lontana. E mi chiedo se mai riuscirò a tornare laggiù dove ho vissuto per cinque mesi, dove avevo cose che sentivo mie, dove c'era un posto che chiamavo "casa".
E, ad un mese di distanza, pubblico ciò che scrissi la prima sera a Oslo, dopo il lungo viaggio in macchina, aereo, pullman e metro.
"Giovedì 7 Agosto 2008
Ultima tragica scoperta: non ho l'adattatore per la presa del computer! Domani devo assolutamente trovarne uno, non so dove...
Stamattina la sveglia era prevista per le 4.30 am ma alle 4, senza aver quasi chiuso occhio, ero già in piedi a chiudere valige. Stomaco annodato, nausea pesantissima e un'unica frase in testa: MACHIMMELOHAFATTOFARE?????.
Viaggio silenzioso verso Bergamo e stomaco messo sempre peggio.
Ho iniziato a piangere solo dopo aver salutato i miei, mentre, da SOLA, mi avviavo verso l'imbarco. L'ultima cosa che mi ha detto mio padre è stata "Mi mancherai ma sono orgoglioso di te". Ero a pezzi. Tutto mi sembrava più grande di me, ingestibile.
Da quel momento in poi avevo studiato tutte le mosse che avrei dovuto fare, in un delirante gioco dell'oca che mi avrebbe dovuto portare al traguardo a 2000 km da casa.
Sbaglio gate e, finchè mi accorgo dell'errore, al gate 12 (quello giusto) si è già creata una bella massa di gente. Mi accodo con gli occhi ancora arrossati quando inizio a captare la telefonata di una ragazza dietro di me "...mi hanno fatto pagare 90 euro per i chili in più... ora sono completamente sola..." In pratica racconta ciò che sto vivendo io. Appena riattacca ne approfitto per parlarle e scopro che anche lei è in partenza per l'erasmus a Oslo. Il macigno che ho addosso sembra perdere qualche chilo. Man mano che le parole scorrono, tutto si alleggerisce un po' e divento un po' più ottimista sul resto. Telefono subito ai miei, solo per dire che "non sono sola", e poi ci imbarchiamo sull'aereo. Continuiamo a parlare per le due ore e mezza di volo e per le quasi due ore di pullman. Penso che in fondo, se non avessi sbagliato gate, ora sarei ancora sola.
Abbandono l'idea del taxi per raggiungere lo studentato poichè, essendo in due, potremmo anche cavarcela con la metro (e con una spesa decisamente inferiore!). Prendiamo la linea 3 fino a Blindern (l'università) dove ho scoperto che devo recuperare le chiavi di casa. E l'ho scoperto per caso ieri sera, ovviamente...
Scendo dalla metro e sono di nuovo sola (Marta, a Kringsa, troverà le chiavi direttamente alla reception dello studentato). Trovare l'università e, soprattutto, l'ufficio giusto nell'enorme campus, non è banale, ma alla fine compare l'allegro faccione di uno dei responsabili del SiO (l'associazione che controlla gli alloggi universitari). Sono riuscita ad arrivare prima che l'ufficio chiudesse, è questa è già una vittoria: stanotte non dormo per strada. Recupero le chiavi e mi faccio spiegare come raggiungere Bjolsen, la mia nuova casa. Un'odissea. Sotto la pioggia leggera di Oslo senza nemmeno capire come si faccia un biglietto del pullman.
Poi arrivo al college e l'ingresso nella stanza - stretta e lunga - mi fa sentire nuovamente sola e spersa. L'ultima cosa che ho mangiato è stato il muffin dell'aeroporto a Bergamo, quasi 8 ore fa... o forse qualche giorno, mese, anno fa...
Disfo le valige subito e completamente, per riempire di me quella stanza di nessuno. Chiusa a chiave in camera faccio una doccia e poi decido di affrontare i coinquilini. Accoglienza calorosa che di nuovo riporta la tranquillità (a distanza di 5 mesi mi stupisco MOLTO di questa frase... vabbè...). Alle 19.30 ho appuntamento con Marta per cena in centro. Dopo esserci perse diverse volte, finalmente raggiungiamo il locale indiano segnalato dalla Lonely Planet. Riso e pollo al curry: 65 NOK. Niente male.
Al rientro in camera, ecco la triste scoperta (per modo di dire, in realtà è stata una mia assurda dimenticanza) della presa del PC.
Ma, in fondo, credo che dopo oggi tutto si possa aggiustare sempre nel modo migliore... se davvero lo vogliamo e abbiamo anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai..."

giovedì 18 dicembre 2008

notte infinita

La notte non è mai così nera come prima dell'alba ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte.Così ogni nostra angoscia, per quanto profonda prima o poi trova motivo di attenuarsi e placarsi,purché lo vogliamo. Sappiamo che c'è la luce perché c'è il buioche c'è la gioia perché c'è il dolore che c'è la pace perché c'è la guerrae dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.
~ Romano Battaglia - Notte infinita ~
In questi due giorni di pioggia è come se non fosse mai stato giorno. Ti svegli e sembra quasi tramonto e confondi il pranzo con la cena. Ma se vinci quell'apatia che ti prende alla fine della giornata, se ti sforzi di uscire e camminare, scopri un mondo che non dorme, una città viva e in movimento. Scopri che è sempre una notte di Natale e che, in fondo, non è poi così male.