last month

Quando mi dicevano che 6 mesi sarebbero passati in fretta, non ci credevo. La sera prima di partire avrei voluto annullare tutto, avevo troppa paura e niente mi sembrava pronto. Ora sono a un mese da quella data che compare sul biglietto aereo che mi farà tornare in Italia. E tutto quel tempo che mi sembrava troppo, è stato davvero troppo poco, ho fatto solo una metà delle cose che avrei voluto, ho realizzato solo alcuni di quei progetti che avevo. Domani va via Kristin e, come nelle prime settimane qui, tornerò ad essere l'unica ragazza dell'appartamento. Questi dannati esami (ma soprattutto la mia dannatissima ambizione di fare sempre tutto benissimo) mi hanno rubato quasi due mesi di erasmus, due mesi in cui avevo il diritto di fare tutte quelle cose stupide che rieccheggiano nei racconti di chi è andato a studiare all'estero.
Ora ho un mese (dall'ultimo esame di martedì in poi) per riprendere in mano questa esperienza.
E se già adesso è dura pensare di tornare, dopo sarà ancora più difficile...

ma perchè??

in Norvegia non ci sono gli appelli degli esami. C'è un unica data fissa e immodificabile uguale per tutti. 3 ore di scritto in Inglese (o Norvegese, Svedese o Danese).
"E se non lo passi?" ho provato a chiedere
"Lo ridai tra un anno"

domani ho il primo school exam. Ho già affrontato un home exam la settimana scorsa. E continuo a riguardare questa pagina chiedendomi: MA COME DIAVOLO SI FA?????

...ai posteri l'ardua sentenza!

ghiaccio agli eschimesi

ma chi l'ha detto che non si può vendere il ghiaccio agli eschimesi?? I Norvegesi si vendono il pane surgelato, la frutta surgelata, i dolci surgelati e... i cubetti di ghiaccio!
Ebbene sì, pacchi di cubetti di ghiaccio pronti all'uso, da mettere nei cocktails o da usare come si vuole.
Non so se sia segno di incredibile genialità o di allucinante pigrizia...